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Riflessioni sulla Sacra Diksha - Madhurya-lilanandini Devi Dasi

Quando tu vivi una giornata dove si sente vibrare solo il Cuore e ti senti trasportata in quell’unione gioiosa con gli altri, con l’aria fresca e pura, il cielo, gli alberi, i canti, ogni parola pronunciata acquista il potere di un sigillo.
Il mio impegno è far perdurare quel vissuto come insegnamento di un modo di vivere e rispettare il Guru che con il suo esempio mi ha portata a comprendere la profondità delle Opere dell’Intelligenza Spirituale.
Il conforto che avevo trovato nella vita era relativo al calore umano della sensibilità di fronte alle nostre debolezze.
Poter ascoltare la guida sapiente del Maestro, conduce a nuove mete, che modificano la visione della Vita nel suo insieme.
Il nostro Guru: Colui che sa come scrutare nei cuori per le individuali disposizioni interiori, dopo aver bussato alla nostra oscurità, che ci aiuta alla compassione verso noi stessi e gli altri.
Egli non dice cosa fare ma ti fa sentire che l’Amore per Krishna consente un accesso alla Sua protezione nella forma di dono per gli altri. Non per un altruismo egoico ma per un completamento del bisogno di unione tra noi ed il Divino.
Il rito del fuoco mentre si recita la Brahma Samhita e Mangala Carana, preghiera vocale inossidabile al flusso del tempo, espande la cassa toracica come le vele spinte dal vento e la voce di tutti intrisa di parole sacre innalza anche il corpo verso l’Alto da cui discende la luce per darci energia e far penetrare più a fondo le nostre radici nel terreno, per imparare ad amarlo.
Il fuoco può così incenerire i tentativi ed errori che facciamo per avvicinarci a Lui al fine di acquisire il discernimento che possa farci superare lo spirito di contraddizione in cerca di saggezza.
Il nostro Guru, pedagogo su come assaporare l’energia dell’azione libera dall’identificazione, mi ha fatto conoscere l’uomo storico che trova soluzioni, decide le cose, supera questioni impossibili, vince battaglie e conflitti, scala montagne e attraversa oceani attraverso i propri stati interiori, cioè dentro di sé, nel silenzio, nella quiete della mente.
L’uomo che può diventare spontaneo e coerente attraverso la promessa di una condotta virtuosa, con vibranti esortazioni di accostarci alle Scritture, secondo cui l’interpretazione avviene per aiuto del Guru con la partecipazione dello Spirito che lo ispira.
Il Guru invoca la Grazia alla nostra moltitudine, nel viaggio tra i flutti di questo mondo, senza pensieri superflui e vani, senza discussione in un combattimento grande per una buona battaglia, senza turbamento dei pensieri della mente. Una prova di Realismo.
È per questo motivo che acquista valore la promessa di crescita nella Virtù, in quanto possiamo trasformare i gemiti di dolore in grido di sentimento, senza credere ai sensi e vivendo nella intelligenza spirituale.
Il mio lavoro per applicare i principi della libertà nella vita quotidiana, si è orientato sul confine da tracciare tra rischio (evitare l’azzardo) e responsabilità (realizzare la coerenza).
Se la Bhakti non deve essere sentimentalismo ma sentimento nella conoscenza, mi sono impegnata nella Sadhana, proprio per correggermi. La certezza di essere nel cuore di Krishna e del Guru, mi ha generato gratitudine, responsabilità, amore per tutte le creature, di vivere la resa e l’affidarsi, affinchè nel processo di dematerializzazione delle idee e di disidentificazione, non cada in uno stato di confusione, o di imitazione o peggio di dipendenza, cercando di proteggere l’orizzonte della relazione tra la mia finitezza e la Sua eternità.

Madhurya-lilanandini Devi Dasi

 

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