Riflessione sulla Sacra Diksha - Hari Priyã Devī Dāsī
Hare Krishna!
I miei sinceri omaggi a tutti coloro che leggeranno la mia umile testimonianza. Tutte le glorie a Shrila Gurudeva e Shrila Prabhupada!
A distanza di circa un mese dalla Sacra Diksha, ho deciso di scrivere questa lettera perché desidero testimoniare la mia esperienza e manifestare la mia più sentita gratitudine verso il mio Guru Maharaja e tutti i cari devoti con i quali ho condiviso questo momento indimenticabile.
La grande vicinanza spirituale che sempre avverto verso il mio Maestro e i miei compagni di viaggio, durante la Sacra Diksha si è espressa alla sua massima potenza, facendomi sentire lì con tutti loro, malgrado fossi a molte centinaia di chilometri di distanza in quanto ormai entrata nelle ultime due settimane di gravidanza. Vivere due eventi così importanti come la preparazione alla Diksha e la preparazione all’arrivo di mia figlia è stato un enorme dono!
Ammetto che mi sarebbe piaciuto essere lì anche fisicamente per gioire della presenza del Maestro e di tutti i cari devoti, allo stesso tempo ho accettato con gratitudine tutto ciò che per misericordia di Shri Krishna ho potuto accogliere.
Ho sentito chiaramente il potente campo psichico e spirituale che c’era a Villa Vrindavana e questo mi ha permesso di superare la barriera dello spazio ed entrare in una connessione animica che nulla ha a che fare con la vicinanza fisica.
Mi rendo perfettamente conto che affrontare un passo del genere al giorno d’oggi possa risultare in controtendenza rispetto ai modelli che la società ci presenta come di successo, apparendo come una rinuncia ad una “presunta” libertà… ma dovremmo chiederci cosa intenda la società odierna per libertà. In realtà è proprio il contrario! Questa scelta è il primo passo verso la manifestazione della libertà più autentica, quella dai condizionamenti della vita mondana, al fine di ottenere la conoscenza spirituale e liberarsi dal karma delle vite precedenti, così da progredire nel cammino della realizzazione del Sé. L’iniziazione, grazie al particolare rapporto fra Guru e discepolo, pone quest’ultimo sulla via della Verità e gli permette di purificarsi ed evolvere spiritualmente attraverso il servizio devozionale, per progredire verso l’abbandono al Signore.
Desidero ringraziare il mio Guru Maharaja per il bellissimo e dolcissimo nome spirituale che ho ricevuto “Hari Priyā Devī Dāsī” (Servitrice di Srimati Radharani, la più cara servitrice di Krsna- Hari), un nome che mi riempie di gioia e commozione e allo stesso tempo mi fa percepire un grande senso di responsabilità. Questa responsabilità intendo metterla a frutto nel modo migliore, sentendomi spronata a servire Radharani umilmente, con devozione, impegno, determinazione, entusiasmo ed infinito amore. Ho tanta tanta strada da fare, ma mi sento fortemente incoraggiata da questo nome così ispirante.
La guida del mio Guru Maharaja mi rassicura e mi ispira. Sin dal primo audiolibro in cui ho ascoltato la Sua voce, ho avuto la netta sensazione che quelle vibrazioni fossero a me familiari e poi, quando ci siamo incontrati personalmente, mi sono sentita “riconosciuta”, accolta, come se fosse un “ritorno a casa”.
Mai, mai, mai, ho incontrato una traccia di incoerenza fra le Sue parole e le scritture, fra le Sue parole e le Sue azioni, e per questo rappresenta per me un esempio chiaro, limpido, trasparente, una guida che voglio seguire sia sul piano spirituale che terreno, verso la quale nutro piena stima e fiducia incondizionata.
Sono estremamente grata al Signore per questo re-incontro e per avermi concesso la misericordia di questa sacra iniziazione.
In spirito di devozione,
Hari Priyã Devī Dāsī