Relazione tra Guru e discepolo
Da cosa è scandita l’antica relazione Maestro-discepolo?
Dal reciproco servizio, attraverso il quale si ripristina e si rinnova l’ordine facendolo nuovamente dominare sul caos.
Ogni azione in cui il Maestro impegna il discepolo è volta a rigenerare quest’ordine, giorno dopo giorno, e tutto quello che il discepolo fa e che offre al Maestro viene da questi immesso in un supremo processo di purificazione che sull’ordine, ritam, si fonda.
Nella Bhagavad-gita Krishna dice ad Arjuna (Bg.IV.1-3):
“Ho insegnato questa scienza immortale dello yog a Vivasvan, il dio del sole, e Vivasvan l’ha insegnata a Manu, il padre del genere umano; Manu a sua volta, l’ha insegnata a Iksvaku.
Questa scienza suprema fu così trasmessa in successione da maestro a discepolo, e i re santi la ricevettero in questo modo; nel corso del tempo, tuttavia, la catena di maestri si è interrotta e questa scienza così com’è sembra ora perduta.
Oggi, questa antichissima scienza della relazione col Supremo la espongo a te, perché tu sei Mio devoto e Mio amico e puoi quindi capirne il mistero trascendentale.“
Offriamo i nostri sentimenti di profonda gratitudine a chi è dedicato a trasmettere la conoscenza spirituale per aiutare le persone ad evolvere, a liberarsi dalle loro dipendenze e ad uscire dal gioco al massacro del samsara, l'infuocato cerchio della morte.
Nella nostra tradizione, detta anche Bhagavata Dharma o Sanatana Dharma, tale evoluzione non si compie primariamente attraverso le ascesi, le penitenze o la rinuncia tout court, bensì attraverso la pratica fidente dell'Amore.
Non si rinuncia al mondo ma si pone il mondo al servizio di Dio.
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