In relazione con Dio
Secondo la tradizione indovedica, nella dimensione del “Lila” (avventura, gioco divino), il Signore gioca con ciascuno di noi un ruolo unico.
Il Lila si compie nella dimensione del relativo, dunque nel tempo e nello spazio, con tutti gli elementi tipici della prakriti (materia), ma é un gioco divino che non appartiene a questo mondo terreno.
Ognuno di noi é irripetibile e Dio é affezionato a ciascuno proprio per questa unicità di relazione ontologica.
Dio é infinito e può intrattenere relazioni con infiniti esseri che individualmente rispecchiano aspetti di se stesso.
Nella Brihadaranyaka Upanishad si dice che dal Completo (Purnam) emanano altri completi, “parti” che sono come Lui complete in sé, ma il Completo non perde la sua completezza per aver generato sue espansioni. Poiché la logica non é idonea ad esplorare tali dimensioni, la tradizione fornisce altre fonti di sapere: ad “anumana” (la deduzione) si predilige “shabda-pramana” (la parola e testimonianza delle Scritture e dei Maestri), perché questa via di conoscenza ci permette di accedere a dimensioni dove i sensi e l’intelletto non arrivano.
L’esperienza religiosa e la realizzazione spirituale della realtà trascendente sono sempre e comunque la méta, in grado di appagare completamente anche l’intelletto umano.
Matsya Avatar das