La musica e il volo del cuore
Aeroporto Malpensa, ore 21
Poco prima di imbarcarci sull'aereo, seduti davanti al nostro gate, Guru Maharaja racconta delle debolezze e delle virtù umane, e ci dice che Beethoven compose la sua migliore sinfonia quando era sordo, perché la musica è dentro. Ciò che sperimentiamo nel nostro mondo interiore è molto più importante di quel che cogliamo con i sensi all'esterno.
Alle 22 ci imbarchiamo e poco dopo ci alziamo in volo. Nel cuore e a voce sommessa cantiamo la preghiera a Shri Nrsimha Deva invocando la Sua protezione per questo viaggio in aereo che durerà otto ore e per tutto il nostro pellegrinaggio.
Ma di che cosa andiamo in cerca? Di quella musica che si ascolta dentro, di quel canto che proviene dall'anima e che non ha bisogno di parole. La musica che pervade il cuore e anche l'universo e che cerchiamo di intercettare anche qui ed ora, mentre voliamo nello spazio, mentre dai finestrini vediamo solo il buio della notte e i bagliori artificiali delle luci sulle ali laterali dell'aereo. Penso a quando un attimo prima, durante il decollo, abbiamo sentito un sobbalzo, un cambiamento forte e repentino nel momento in cui ci siamo alzati di quota. E' il momento più delicato del volo, che ci fa trasalire ma che ci porta ad un livello più alto. Nel mio cuore esprimo questa preghiera: che sia possibile anche per noi in questo viaggio-pellegrinaggio, alzarci di quota e spiccare il volo. Le ali che ci servono le cominciamo a sognare, a costruirle dentro di noi con il desiderio e la preghiera.
Nel viaggio i primi scambi che abbiamo con i nostri compagni sono piacevoli e affettuosi, anche con chi abbiamo conosciuto soltanto adesso. C'è tanta voglia di condividere e da subito un'ottima intesa. E' il miglior modo per iniziare.
Vostra servitrice,
Madhavipriya dasi