Sii uno Yogi, in ogni circostanza
Questa mattina, Shriman Matsya Avatar Prabhu ci ha offerto un’importante riflessione sul tema dell’equilibrio. Qui di seguito potete leggerne una sintesi attraverso i miei appunti personali. La lezione integrale la potete ascoltare nella raccolta audio di lezioni “Riflessioni, Meditazioni e Realizzazioni. Anno 2018”.
Vostra servitrice, Madhavipriya d.d.
Quando ci guardiamo dentro, occorre coraggio, perché spesso emergono parti di noi quasi opposte, potremmo definirle: sacre e profane. Nella vita incarnata non è possibile liberarsi completamente di questa dicotomia, ma vorrei anche incoraggiarvi a non vederla come una frattura o una spaccatura insanabile.
Eppure etimologicamente “sacro” significa proprio “ciò che è legato ad un valore trascendente; per estensione, inviolabile, separato”, quindi una sorta di separazione ci deve pur essere. E se il sacro è separato dal profano, allora ovviamente anche il profano è separato dal sacro.
Così come potremmo dire che la razionalità è separata dal mondo dei sentimenti, dal linguaggio del mito e dei sogni, e viceversa.
Ma se io non avessi sentimenti o intuizioni, cosa potrebbe sostenere e motivare la mia razionalità?
E se il sentimento non fosse accompagnato da una certa dose di razionalità, cosa accadrebbe? Sarebbe come un fiume che esonda e produce disastri. Occorre non farlo tracimare, ma allo stesso tempo non sopprimerlo. Sono dunque importanti, contestualmente, sia intuizioni e sentimenti che capacità logico-razionale. Quest’ultima, senza i primi, diventerebbe sterile, arida; l'immagine che emerge nella mia mente in questo momento è una sorta di labirinto che chiude, soffoca e opprime la persona.
Lo Yoga è la misura, la capacità di stare in equilibrio tra la sfera della razionalità e i sentimenti, e anche tra il sacro - che da solo tenderebbe a separare troppo la persona dal mondo in cui vive - e il profano, che non possiamo non considerare fintanto che siamo incarnati e che tuttavia, senza il sacro, rimarrebbero privo di finalità ultima.
La separazione tra sacro e profano esiste, ma dovrebbe essere vissuta in un rapporto di complementarietà, di armonia ed equilibrio, come esiste una separazione tra l’argine e il fiume, però il fiume necessita dell’argine e l’argine senza il fiume non avrebbe senso alcuno. Nella Bhagavad-gita Shri Krishna spiega questa suprema scienza della misura e dell’equilibrio, definendola appunto Yoga. E così esorta Arjuna: “Sii uno Yogi, in ogni circostanza” (Bg. VI.46).