Ricostruire la nostra immagine interiore
La meditazione sui Nomi divini è una pratica che, se svolta con consapevolezza e costanza, permette progressivamente di purificarci e liberarci dai condizionamenti mentali. La mente registra ogni esperienza che viviamo, le cui memorie scivolano nell'inconscio e da là gettano le fondamenta della nostra personalità.
Emozioni tossiche si agglomerano con emozioni dello stesso segno e così si formano progressivamente nelle profondità della psiche i cosiddetti complessi, quelli che io definisco anche “parassiti mentali”.
E che cosa producono nell'inconscio?
Un'immagine scadente di noi stessi.
E' questa immagine inconscia e distorta del nostro sé che mina la serenità e anche la capacità di interagire costruttivamente con gli altri e con la realtà che ci circonda.
Diversi credono che occorrano terapie per dimenticare quel ci che sta facendo soffrire o che ci blocca nell'espressione delle nostre risorse, ma sarebbe soltanto un tentativo sterile e, ancor peggio, controproducente.
Occorre infatti elaborare e trasformare quei contenuti inconsci negativi che altrimenti, se negati o rimossi, vengono potenziati nella loro carica distruttiva per poi esplodere nei momenti in cui l'io conscio risulta più impreparato.
Ecco perché la meditazione sui Nomi divini è così importante: perché ha lo scopo di purificare l'inconscio dai suoi condizionamenti. Nella via della Bhakti essa rappresenta un presupposto indispensabile per rendere limpida e trasparente la psiche, cosicché la persona si apra gradualmente all'esperienza della relazione d'amore con Dio ed ogni Sua creatura.
[tratto dagli appunti presi durante una lezione di Shriman Matsyavatara Prabhu]