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I dieci ostacoli più grandi alla pratica di Hari Nama Mahamantra

Care devote,
Cari devoti,

Omaggi. Lodi e glorie a Shrila Prabhupada e Shrila Gurudeva!

Quest’oggi, la riflessione di Shriman Matysavatara Prabhu, dedicata alla pratica di Hari Nama Mahamantra, verte sulle offese più gravi da evitare durante i nostri esercizi spirituali, ma non solo. Anche nella vita è importante osservare una retta attitudine, in coerenza agli insegnamenti spirituali che riceviamo.

“La coerenza nel comportamento ci consente di evitare errori, che divengono ancor più gravi se ripetuti e accumulati, sotto il cui peso rischiamo di soccombere e perdere la consapevolezza del nostro viaggio interiore, la cui méta è Dio. Mudha e vikshipta sono due degli ostacoli più grandi sul nostro sentiero: mudha é la letargia, la sonnolenza nella meditazione, Vikshipta è invece la distrazione.
Distrazione e sonnolenza sono ostacoli non solo durante la pratica di Harinama-japa, ma in tutte le cose che facciamo nella vita.

Quando commettiamo gravi errori, Shri Krishna scompare dalla nostra vista, dalla mente e sembra scomparire anche dal cuore. Per quanto ci si affanni nella ricerca, non Lo si trova.

Eppure Krishna è nel cuore, come Egli stesso afferma più volte, sia nella shruti che nella smriti.
Nella Bhagavad-gita Krishna dice (XV.15):

“Sono nel cuore di ogni essere e da Me vengono il ricordo, la conoscenza e l’oblio. Il fine di tutti i Veda è quello di conoscerMi. In verità Io sono Colui che ha composto il Vedanta e sono Colui che conosce i Veda".

Dobbiamo essere vigili nel non commettere le 64 aparadha (comportamenti nocivi), di cui dieci sono le più ostacolanti il nostro percorso evolutivo.
Queste offese schiacciano, immobilizzano, deprivano della vera intelligenza. Così, alla persona non resta altro che quell’intelligenza utilitaristica, meramente logica e razionale, in cui pare di sapere tutto, ma in realtà non si sa. né si comprende nulla.

 Le dieci offese che rappresentano gli ostacoli più grandi al nostro cammino evolutivo sono:

1) Invidiare, criticare, offendere un devoto che ha dedicato e dedica la propria vita alla pratica del Santo nome e alla diffusione della scienza spirituale.

2) Separare il Signore supremo dai Suoi nomi, dalle Sue forme e dai Suoi Lila (avventure o giochi divini), ritenendoli di natura materiale. Non considerare Shri Krishna la Suprema Persona di Dio e, di conseguenza, metterLo al pari dei deva e credere nell’esistenza di più dei.

3) Considerare il Maestro spirituale una persona ordinaria, trascurare i Suoi insegnamenti o volersi mettere al Suo posto.

4) Criticare o minimizzare il contenuto delle sacre Scritture.

5) Ritenere esagerate le glorie del Mahamantra, prenderle per un’invenzione; interpretare bizzarramente o deridere i Santi nomi del signore.

6) Compiere consapevolmente attivita adharma, contando sulla potenza del Santo nome per poterne annullare le conseguenze karmiche.

7) Ritenere che riti, ascesi, digiuni, carità e tutte le attività descritte nella sezione Karmakanda dei Veda procurino benefici uguali o addirittura superiori rispetto alla meditazione sul Santo nome.

8) Parlare delle glorie del Santo nome a persone che non sono pronte, che si mostrano infastidite, irritate o addirittura ostili verso tale pratica.

9) Essere distratti durante la recitazione del Santo nome.

10) Mantenere un’attitudine mondana, materialistica nei confronti della vita e trascurare la meditazione sul Mahamantra anche dopo averne ascoltato le glorie e dopo aver ricevuto e compreso gli insegnamenti del Maestro spirituale.

Chi sa comprendere e accogliere il grande valore spirituale del Mahamantra e sgombra la psiche da un'attitudine irriguardosa o addirittura offensiva, può fare esperienza dell'immensa potenza trasformatrice prodotta dall'invocazione dei Nomi divini.

Mentre il corpo e la mente sono la sede delle nostre sofferenze, l'essere spirituale è sat-cit-ananda vigraha, individualità spirituale costituita di eternità, consapevolezza e beatitudine; dunque il più alto scopo da raggiungersi nella vita consiste nel situarci in questa posizione ontologica e Harinama Mahamantra è la pratica più efficace che ci permette di accedere a questa nostra reale natura.

Riflettiamo sui dieci principali comportamenti e attitudini sbagliate (dasha aparadha) che ostacolano il nostro dedicarci all'invocazione dei Nomi divini, al contempo cerchiamo di sviluppare i comportamenti opposti che invece ci innalzano e ci permettono di perfezionare la nostra pratica meditativa, affinché sia per noi strumento di ricongiunzione all'Assoluto, all'Eterno, a Dio nel suo infinito incondizionato Amore.” (Shriman Matsyvatara Prabhu)

Vostra umile servitrice,

BalaRadhya dasi

 

 

 

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