Celebriamo il Festival Mondiale del Santo Nome
Care devote,
Cari devoti,
Omaggi. Lodi e glorie a Shrila Gurudeva e Shrila Prabhupada!
Desidero condividere con voi gli appunti personali tratti dalle lezioni del mattino, che celebrano le glorie di Hari Nama Mahamantra, in compagnia del nostro Maestro. Insegnamenti che Shriman Matsyavatara Prabhu ci offre quotidianamente e, in questo particolare periodo, sentendo nel profondo i festeggiamenti del 50° Anniversario dalla Fondazione della ISKCON e il Festival Mondiale del Santo Nome.
Durante la riflessione di oggi, Shriman Matsyavatara Prabhu ci ha spiegato come praticando Hari Nama Mahamantra con continuità e costanza, perveniamo a interiorizzare questo canto che risuona in profondità nella nostra coscienza. Qualsiasi cosa facciamo, in qualunque circostanza ci troviamo, che sia nello svolgimento di un’attività manuale impegnativa e pesante, oppure nel pieno di una discussione dove dobbiamo prendere una decisione, l’effetto e il suono possono continuare a vibrare in noi e a esercitare la loro benefica influenza. Diviene così più facile svolgere ogni dovere e responsabilità a cui siamo chiamati.
Questa condizione non è da confondere con uno stato inebriante, anestetizzante, di illusione temporanea in cui crogiolarsi mentre siamo disconnessi dalle tragedie che accadono nel mondo intorno a noi. Al contrario, la consapevolezza si eleva, la lucidità mentale si acuisce, permettendoci di constatare quanto l’ambiente che ci circonda produca uno stato di alienazione nelle persone. La drammaticità dell’esistenza incarnata incombe su di noi, a causa degli errori compiuti dagli esseri umani. Ogni secondo un bambino muore di fame, mentre in altre parti del mondo vi è chi si abbuffa sino alla nausea del superfluo che lo circonda. Le guerre, la violenza, le ingiustizie sociali, le tensioni e conflitti sul piano collettivo e individuale sono operanti, schiaccianti. Sono un pericolo da cui possiamo proteggerci, spostando il nostro punto di osservazione dal piano relativo a quello Assoluto.
Possiamo ricercare un’oasi di calma, dove stare in compagnia di autentici spiritualisti, di persone che cercano di sviluppare il meglio di sé da offrire agli altri, attraverso il loro stesso esempio di vita. Persone che possono orientare, aiutandoci a correggere e trasformare le nostre vecchie abitudini, a osservare i nostri condizionamenti, talmente radicati da non riconoscere l’influenza che esercitano sul nostro modo di desiderare, pensare, parlare, agire.
Il Maha Mantra ha un ruolo determinante in questo percorso di purificazione interiore.
Quando riusciamo a recitarlo con continuità e intensità, si sviluppa un fervente sentimento di devozione, sperimentiamo la più alta ispirazione, mentre rivolgiamo tutta la nostra affettività e trasformiamo il nostro Amore nella sua forma più sublime, offrendolo a Dio. Allora il canto inizia a fluire sempre più, sino a divenire incessante, accompagnando i nostri giorni, le nostre notti, ogni momento della vita, qualsiasi cosa facciamo, ovunque ci troviamo.
Il Maestro racconta: “Ananda Vrindavana Mataji” (Sua madre), sentiva provenire questo canto da ogni luogo. Ciò che sentiva riecheggiare all’esterno, era il suo canto interiore, continuo, costante. A volte abbiamo persone Sante vicino a noi e non ci rendiamo sufficientemente conto della ricchezza, del valore, della misericordia e della compassione di cui ci arricchiamo, grazie alla loro presenza. Lei era un’oasi di serenità e ne sento forte la mancanza.”
La coltivazione dei desideri spirituali è il nostro capolavoro di trasformazione interiore. Lei li coltivava non ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Possiamo superare qualsiasi sofferenza, paura, ostacolo sul nostro cammino spirituale se recitiamo i Santi Nomi con fede, con abbandono mentre offriamo il nostro canto a Krishna, qualsiasi sia la circostanza. Così, il gelo della solitudine si trasforma nel tepore dell’Amore e il vuoto si riempie con la presenza di Dio.
Vostra servitrice,
BalaRadhya dasi