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Con Dio o senza Dio

Con Dio o senza Dio, tutto cambia! Perché? In che modo?

 

Ci sono alcune persone - e non sono certo poche - che non si pongono affatto il problema di Dio. Esse pensano che la vita, con Dio o senza Dio, resti quella che è. A prescindere da Dio, se fai bene ricevi il bene e se fai male ricevi il male. Hanno capito che è nell’intraprendere azioni che le persone vanno incontro al bene o al male, o a bene e male mescolati insieme se si prendono ad un tempo decisioni giuste e sbagliate.

Poi ci sono coloro che invece non credono che esistano leggi matematiche che distribuiscano il bene e il male. Pensano che il mondo sia tutto un caos, che non ci siano regole, che chi ha più perspicacia e furbizia prevalga e diventi padrone di tutto. Gli altri sono inevitabilmente i perdenti che si associano tra loro al solo scopo di lamentarsi, per fare proteste, per pretendere quello di cui non sono riusciti ad impadronirsi.

Poi ci sono coloro che pensano che con Dio o senza Dio tutto cambi e che niente resti lo stesso. Cambia anche il modo di sedersi, di parlare, di mangiare, di accostarsi agli altri... Con Dio o senza Dio tutto cambia.

Le opere della Shruti e della Smriti convergono nel descrivere la grandezza della figura di Dio. Krishna è Krishnas tu bhagavan svayam. Egli è Colui che è ricolmo di ogni ricchezza, bellezza, conoscenza, forza, rinuncia.. (Srimad Bhagavatam I.III.28).

Dio è idam uttamam, il Supremo, oltre il range della percezione sensoriale, mentale, dell’ego, del principio identificante, ahamkara. Ed è anche oltre la percezione della buddhi, per questo non dobbiamo dare per scontato che le persone abbiano la capacità anche soltanto di afferrare il concetto di Dio, che dire realizzarne la Sua presenza nella loro vita.

Ci sono parti del mondo dove, per ragioni storiche, da 50-60 anni hanno addirittura cancellato il termine "Dio" dal vocabolario. E in quei paesi non ci sono strumenti come la Bhagavad-gita, i Purana, il Vangelo, il Corano, la Bibbia che possano aiutare la ricerca di questa Entità Suprema, purché ben compresi, non tanto alla lettera ma nello spirito.

Dio sembra scomparso dal linguaggio, dalle comunicazioni, dalle rappresentazioni. Nessuno parla più di Lui. Ma non crediate che non ci siano persone che non ne sentano la presenza nel cuore, che non sentano la necessità di unirsi, di entrare in contatto con Colui che è immensamente grande, protettivo, benevolo, amorevole e comprensivo.

I regimi lo possono cancellare dalla carta stampata, dal web, dai discorsi pubblici, i religiosi fanatici lo possono strumentalizzare ed asservire ai loro scopi fino a produrre violenza e morti, ma non lo possono cancellare dal cuore della gente.

Anche se sostituissero i muscoli cardiaci di miliardi di persone con dei marchingegni all’insegna dell’ultimo hi-tech e mettessero dei cuori di acciaio, di titanio, di silicone o di pura plastica che non arrugginiscono, le persone sincere e desiderose di vero Amore lo sentirebbero comunque nel cuore, perché Krishna è una presenza troppo forte ed ineludibile.

Non lo percepiamo solo quando lo offendiamo, quando gli voltiamo le spalle. Ma anche se volti le spalle al sole, continuerai comunque a vedere la sua luce. Similmente, possiamo voltare le spalle a Dio ma nella vita non ci possiamo sottrarre a riflessioni ed esperienze che ci faranno riconoscere che a quel fatidico bivio abbiamo preso la strada sbagliata. E quindi con umiltà - un'umiltà riconquistata perché le offese la uccidono - dovremo tornare a quel bivio dove abbiamo sbagliato strada per riprendere la retta via e non sbagliare ancora.

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