Il significato dell'iniziazione spirituale
Nella giornata di ieri di Shri Balarama Mahotsava, Shriman Matsyavatara Prabhu ha conferito l'iniziazione spirituale a diciassette praticanti spiritualisti.
Oltre duecento persone hanno partecipato alla cerimonia di Diksha Yajna che si è svolta presso la comunità religiosa di Prabhupada desh.
Shriman Matsyavatara Prabhu: "La sapienza si trasmette con il rito, perché il rito rende accessibile l'ingresso nella dimensione spirituale.
Eliminando il rito, la società moderna sta diventando poverissima: banalizzando tutto, cannibalizza tutto.
Gli iniziandi hanno oggi la grande opportunità di connettersi alla dimensione spirituale, perché si sono assunti la responsabilità dei voti che pronunceranno tra poco, ma tutti voi potrete partecipare a questa atmosfera che si sta creando e di cui tutti siamo beneficiari.
Per celebrare questo rito, stiamo aspettando due testimoni speciali, Agni Deva, il fuoco sacro, e Shri Vishnu, il Signore del sacrifico, Vishnu Yajna.
Shri Vishnu è il testimone e allo stesso tempo il beneficiario di questo rito.
Il rito è infatti funzionale ad entrare in contatto con Dio, Colui è trascendente alla percezione sensoriale, alla mente, all'intelletto.
Il rito è uno strumento, un canale, un indicatore: non guardate l'indicatore, ma cosa esso indica.
Tutto quel che vedete con gli occhi, si trova nel mondo dell'impermanenza e tutto andrà in malora, inclusi i nostri stessi corpi; con il rito Diksha Yajna accediamo alla visione di un'altra dimensione, costituita di consapevolezza spirituale, eternità, beatitudine.
In Kali yuga il principale rito o sacrificio prescritto è Harinama Japa, Harinama Sankirtana. Diksha Yajna ci prepara infatti a ricevere il tesoro del Nome divino.
Imploriamo dunque di avvicinare Krishna attraverso i Suoi santi Nomi.
Per poterci riuscire, il nostro comportamento dovrebbe essere eticamente corretto. Non si può agire un giorno da benefattori e il giorno dopo da malfattori. Non si può un giorno seguire il dharma e l'altro il karma, un giorno seguire i principi regolatori e il giorno dopo dimenticarsene. Senza questi principi non c'è libertà, rimaniamo incatenati al nostro passato e definitivamente suoi prigionieri. Quel passato che ci condiziona e ci fa agire anche contro la nostra volontà. Vogliamo rompere le catene e liberarci?
Se la risposta è sì, questa è un'occasione da non perdere.
Per guadagnare una libertà vera, si deve sacrificare una pseudo libertà. Per guadagnare una libertà superiore, si deve essere capaci di abbandonare una libertà inferiore.
Non è certo una conquista che si fa in un colpo. Si parla infatti di "iniziazione" alla vita spirituale. Tutti possono iniziare questo percorso e mettersi così in marcia verso la perfezione. Se non ora, quando? È ora che dobbiamo prenderci responsabilità, perché non c'è successo più grande da ottenere nella vita.
I voti che si prendono con la sacra Diksha implicano doveri giornalieri, che ci permettono di conseguire quel che altrimenti sarebbe per noi inaccessibile.
Siate continui, stabili nelle vostre pratiche spirituali. Senza stabilità, nulla si può costruire. Come spiega lo Shrimad Bhagavatam, affinché sia efficace, la pratica spirituale deve essere senza secondi fini e ininterrotta".