Qui ed Ora Possiamo Saldare Tutti i Debiti - Parte II
Perignano, 09.01.15 ore 6.40, nel tempio di Bhaktivedanta Ashrama
In nessun luogo e con nessuna persona al mondo è possibile sopravvivere finché non portiamo pace e serenità in noi stessi, fino a che non diventiamo persone profondamente oneste, con una chiara percezione del nostro autentico sé.
Come possiamo conseguire questo alto obiettivo?
E' possibile riuscirci con una buona pratica meditativa attraverso l'invocazione dei Nomi divini, con la sacra seva, applicando gli insegnamenti di Guru, Shastra e Sadhu, con la compagnia di devoti sinceri che desiderano espiare i propri peccati, che sentono la necessità di stare in purgatorio senza essere ansiosi di raggiungere il paradiso. Persone che come noi sanno che c'è ancora tanto lavoro da fare su se stessi per sciogliere i nodi degli errori compiuti e che abbiamo gli strumenti per farlo, dunque possiamo cantare mentre ci impegniamo a correggerci.
Guardiamo con orrore all'inferno dal quale siamo appena usciti e con dolcezza struggente al paradiso, ma rimaniamo consapevoli che dobbiamo stare ancora un po' da questa parte, nel purgatorio, per riuscire a rimetterci pienamente in armonia con il Dharma, ed è bello farlo anche se siamo costretti a rimanere in questo mondo in cui purtroppo tanta gente vive in maniera squilibrata. Le fughe non sono mai servite a nessuno, dunque neanche una fuga verso il paradiso potrebbe servirci. Quel che serve è l'impegno disciplinato nella sadhana, nel servizio devozionale, senza i quali come naufraghi, non riusciremmo a metterci in salvo!
Come scriveva Shrila Thakura Bhaktivinoda, il mondo in cui viviamo è come un dizionario del mondo spirituale, dunque ad esso ci prepara, ma va saputo leggere e decifrare, imparando da chi già lo sa fare. Se invece ci rivolgiamo a persone confuse come noi, il mondo diventa un enigma e i nostri errori anziché cessare si moltiplicheranno, stimolati da una cultura edonistica e relativistica che non permette di risolvere i problemi esistenziali, anzi li produce a sua volta. La gente sta dimenticandosi i classici, i testi sapienziali filosofici e religiosi; i più pensano di esser in grado di cavarsela per conto proprio ma poi causano a se stessi talmente tanti danni che perdono poi la speranza di poterli risolvere e l'angoscia che ne deriva conduce a sua volta ad ulteriori danni.
La serenità é già dentro di noi, ma deve essere riconquistata perché gli abbiamo voltato le spalle agendo in contrasto con il dharma, dunque dobbiamo fare un programma di recupero per tornare ad esser consapevoli di chi realmente siamo e di quel che ontologicamente ci appartiene. Come dice Dante al termine dell'Inferno: “...E quindi uscimmo a riveder le stelle.” (Inferno, Canto XXIV). Questa bellissima strofa fa da cerniera tra l'inferno e il purgatorio, “dove l'umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno”.
Siamo in viaggio, provenienti dall'inferno, caratterizzato da un'angoscia perenne, e diretti verso il paradiso, dunque stiamo transitando in questo regno di mezzo in cui abbiamo l'opportunità di purificarci, di smaltire veleni e tossine che ci portiamo dietro da tempo immemorabile, come diceva Shrila Prabhupada. Il viaggio sarà tanto più rapido quanto più intenso sarà il nostro impegno nel curarci, evitando ogni recidiva, perché se ricaschiamo nel commettere gli stessi errori, il recupero sarà più lungo e faticoso. Nell'amministrazione giudiziaria le recidive comportano maggiorazioni di pena, e nel campo delle malattie sono molto pericolose, a volte fatali, dunque perché perché non capire una volta per tutte che l'unica speranza è camminare sul retto sentiero?
Se per disgrazia uno di noi dovesse cadere, soccorriamolo immediatamente; anche se sappiamo che sarà faticoso e doloroso rimettersi in cammino, sappiamo anche che è l'unica speranza. Non ci sono alternative, quelle che appaiono tali sono tutte complicanze che creano nuove recidive e sofferenze per tentare di rimettersi in cammino verso la libertà.
Aderiamo con il cuore al servizio devozionale, che è la corda per uscire fuori dal pozzo oscuro della sofferenza. Se tradiamo l'Amore per Krishna, se lo contaminiamo, smarriamo l'attrazione per esso. Se offendete una persona, una cosa, un impegno, perderete il gusto per quella persona, cosa o impegno. È una legge della natura, come pure: quel che si spreca, lo si perde. Tutto ciò che invece riusciamo a conservare e utilizziamo con attenzione e cura, si moltiplica e moltiplica ciò che di valore abbiamo.
Ci si disaffeziona naturalmente da chi spreca, da chi salta includente da una cosa ad un'altra, da un amoruccio ad un altro... chi vorrebbe vivere una vita con una persona di tal genere? Solo chi fosse ignaro di cosa lo attende. Chi ha buon senso ricerca persone affidabili, stabili, che quando dicono di fare una cosa la fanno e acquisiscono competenza per farla, perché costanza e determinazione rendono abili, esperti, capaci.
Anche se i nostri vestiti corporei si consumeranno in 50 o 80 o 100 anni, non dimenticate che siamo eterni. Costruiamo dunque con fiducia, nella prospettiva dell'eternità. Se non ci impegniamo a migliorarci adesso, torneremo a nascere con gli stessi difetti, mancanze e inclinazioni sbagliate, e inevitabilmente ci imbatteremo in persone di quella stessa natura, perché il karma remunera secondo leggi matematiche!
Parlate bene delle persone e senza saperlo altri parleranno bene di voi. Valorizzate le persone e altri valorizzeranno voi, perché è così che è organizzato l'universo. Non sforzatevi di apparire, cercate di essere, è molto più importante. Quando siete tutti protesi ad apparire, tentando di ingannare gli altri, in realtà state ingannando prima di tutto voi stessi. Sicuramente ognuno di voi ha qualità e meriti: non impastateli con quelli che meriti non sono. Cercate di liberarvi più rapidamente possibile da ciò che opacizza e contamina la vostra personalità.
Ricordate: una mente operosa che si dedica ai propri sacri doveri evita tante complicazioni nella vita, laddove una mente pigra, insofferente, che trascura di occuparsi dei propri doveri ed è smaniosa di riconoscimenti personali e gratificazioni mondane, perde il gusto per quel che dovrebbe fare ma che non fa e combina solo danni, producendo sofferenze a sé e agli altri. Non si può pensare di star bene facendo il male, perché tutto ciò che si fa partendo dal male non può che risultare male. Fortunatamente è vero pure il contrario: chi fa bene diventa buono, si avvicina al la sua matrice spirituale e torna a sentirsi in armonia con Dio, il creato e le creature.