Bhaktisiddhanta Sarasvati: quando la Sapienza culmina nella Devozione
Bhaktisiddhanta Sarasvati (6 Febbraio 1874 – 1 Gennaio 1937), è stato un grande maestro spirituale, scrittore, riformatore e scienziato del Gaudiya Vaishnavismo.
Alla nascita chiamato Bimala Prasad dal padre Kedarnath Datta Bhaktivinoda Thakur, affermato magistrato ma anche filosofo e maestro di spicco del Movimento Gaudiya Vaishnava in Bengala, ricevette un'educazione sia di stampo occidentale che prettamente tradizionale indiana, acquisendo un livello di erudizione e sapienza così significativo da fargli meritare l'appellativo di Siddhanta Sarasvati: "Pinnacolo di Conoscenza".
Grazie alle cure e all'orientamento del padre e precettore spirituale, Bimala Prasad prese i voti iniziatici Vaishnava (diksha) dal grande Maestro in spirito di rinuncia Gaurakishora Dasa Babaji, ricevendo il nome di Shri Varshabhanavi-devi-dayita Dasa ("servitore di Krishna, l'amato di Radha"), dedicandosi così ad una rigorosa disciplina ascetica fondata sull'invocazione del Mantra Hare Krishna (Harinama Japa) e su di uno studio serrato della letteratura tradizionale Vaishnava.
Dopo la morte sia del padre che del Guru, nel 1918 Bimala Prasad accettò l'ordine di rinuncia (sannyasa), divenendo conosciuto con l'appellativo di Bhaktisiddhanta Sarasvati Goswami. In quello stesso anno inaugurò a Calcutta il primo centro della sua istituzione vaishnava, in seguito conosciuta come Gaudiya Math. Presto questa si sviluppò in un movimento culturale e spirituale di grande dinamismo e spessore con sessantaquattro centri in India e tre all'estero, in Birmania, Germania e Inghilterra.
Oggi celebriamo l'anniversario della nascita in questo modo di questo grande Maestro, a noi particolarmente caro anche perché è stato il Guru di Bhaktivedanta Swami Shrila Prabhupada, che portò egregiamente avanti la missione del proprio Maestro diffondendo il messaggio del Bhagavat-Dharma in tutto il mondo.
Per meditare sulla grandezza di Bhaktisiddhanta Sarasvati, vi riporto qui di seguito una sua riflessione in cui egli ricorda il suo incontro con Gaurakishora Dasa Babaji, saggio Vaishnava illetterato ma nonostante ciò straordinariamente evoluto e realizzato.
“Fu per la grazia provvidenziale del Signore che fui in grado di comprendere nel profondo il messaggio e la devozione del mio Guru, Gaura Kishora Das Babaji, espressa nella pratica quotidiana della sua vita. Nessuno studio o educazione appresa mi avrebbero potuto adeguatamente preparare per consentirmi di comprendere lo spessore, il valore e la profondità dell'animo del mio Guru.
Prima di conoscerlo pensavo che gli insegnamenti dei testi sacri non avrebbero potuto trovare espressione piena in una persona di questo mondo e in una vita qui vissuta. Il fatto di aver conosciuto e testimoniato l'esempio di vita del mio Maestro, e oltre a ciò lo studio rigoroso dei testi sacri con i commenti di Bhaktivinoda Thakura, mi hanno reso facile ciò che altrimenti sarebbe stato straordinariamente difficile, ovvero avvicinarmi all'autentica vita spirituale.
Prima di incontrare il mio Maestro, non avevo scritto niente di sensato sulla vera spiritualità. Fino a quel momento infatti, la mia idea di spiritualità era rimasta confinata agli insegnamenti teorici che trovavo nei libri e ad una rigorosa disciplina etica. Non ne compresi l'effettiva, compiuta e piena applicabilità in questo mondo se non quando conobbi il mio Guru ed entrai in contatto con il suo stile di vita.”