Non c'è solitudine vicino al Signore
Quando sentiamo parlare dei giochi di Krishna con i Suoi devoti, dovremmo sempre aver ben in mente che queste attività spirituali non hanno nulla in comune, se non l'apparente somiglianza, con le attività di questo mondo. Queste imprese divine sono capaci di trasformare la nostra coscienza.
Lo Shrimad Bhagavatam è una narrazione meravigliosa di queste avventure e giochi del Signore (lila) con i Suoi eterni compagni. Il gioco non si fa da soli. E' nello scambio, nella combinazione e interazione tra i differenti campi energetici, è nella condivisione dei rasa (sentimenti spirituali) che avvengono le trasformazioni della coscienza rese possibili dall'ascolto dei lila. Non sarebbe compiuta la traduzione del significato di Shrimad Bhagavatam se scrivessimo “La narrazione dei meravigliosi giochi del Signore” senza aggiungere “in compagnia dei Suoi innamorati devoti”.
Non c'è solitudine o carenza vicino al Signore. Tutto è purnam, pieno, completo in sé. Ogni avventura spirituale vive dello scambio d'amore tra il Signore e i Suoi devoti, ed è in questa interazione che si cela la divina potenza di trasformazione.
All'età di cinque anni Naradamuni perdette l'unico tesoro affettivo che aveva in quella vita: una sera al crepuscolo, andando a mungere una vacca, la madre venne morsa da un serpente e lasciò il corpo, e Narada rimase solo. Ma quando la madre era in vita, questo bambino aveva avuto la misericordia di assisterla nell'umile servizio che lei era solita offrire a dei mahatma, grandi devoti del Signore. Questo servizio, il rispettare i resti del prasada lasciato da queste anime pure, i loro discorsi e l'affetto che avevano dimostrato nei confronti di Narada e di sua madre, avevano trasformato questo bambino, tanto da permettergli di fare un salto paradigmatico di consapevolezza. Perciò, quando si verificò quella che sembrava un'irreparabile tragedia, Narada pensò: adesso che non ho più attaccamenti o affetti che in qualche modo mi possano vincolare, posso dedicarmi completamente alla realizzazione spirituale. Per il bene mio, di mia madre e di tutti. E così fece. Narada si dedicò completamente alla ricerca di se stesso e di Dio.
Questa bellissima narrazione la potete leggere nel primo canto dello Shrimad Bhagavatam. E' una storia affascinante, che ci fa comprendere come Krishna entri nella vita degli umani e la modelli, ma affinché ciò sia possibile occorre che la persona tenga aperta la porta del cuore. Aprire la porta del cuore significa affidarsi, ovvero darsi con fede, invocare il Signore e preparare il Suo arrivo dentro di noi, ma non è un arrivo che viene da altrove. E' semplicemente un prepararci alla consapevolezza della Sua presenza. L'essenza di Harinama japa è far convergere tutta la nostra affettività verso la Persona suprema, per giungere a questa consapevolezza: Krishna è presente dentro di noi e ci sostiene in ogni momento, se noi Lo ascoltiamo e ci lasciamo guidare. Signore, come ti posso servire, come posso affidarmi a Te? Signore, ti prego, guida e modella la mia vita... rendimi cosciente della Tua Presenza.
Matsyavatar das (Marco Ferrini)