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Che cos'è la Bhakti?

Matsyavatara dasa - Marco Ferrini

La Bhakti è lo Yoga dell'Amore
Esiste un’infinita costellazione di forme di Yoga ed è bene fare chiarezza, perché a volte sfugge il vero significato dell’oggetto sul quale stiamo indagando.
Se riflettiamo sul significato semantico del termine “Yoga”, scopriamo che esso deriva dalla radice sanscrita “Yug” e che il sostantivo Yoga significa “entrare in comunione”.
Tale significato si espande in varie accezioni, alcune più deboli e altre più forti; tra le deboli rientra l’interpretazione di “entrare in comunione con se stessi”.
L’interpretazione corretta e forte, in quanto fondata sull’autenticità delle fonti della tradizione Vedico-Vaishnava, è quella di “entrare in comunione con Dio”, essere in armonia con il Tutto per riconoscere la nostra controparte spirituale, senza la quale non potremmo mai provare un senso di completezza e profondo appagamento interiore.

Il termine Bhakti nasce dalla radice sanscrita "bhaj", adorare, amare, servire, donare, dedicare.
Lo Yoga della Bhakti rappresenta, quindi, una via regia per entrare in contatto con la nostra natura divina. Colui che si dedica a una vita di devozione, amore e consapevolezza, perviene all’intensa e profonda scoperta del sé individuale, parte integrante del Sé Supremo.
Il Bhakta é colui che vive nello spirito della Bhakti.
Praticare lo Yoga della Bhakti con disciplina, rigore e serietà è la via sovrana per entrare in congiunzione con Dio e raggiungere la consapevolezza della nostra essenza spirituale; tale via è detta Bhakti Marga, il sentiero per realizzare il supremo amore.
In tutti i sentieri religiosi autentici la Bhakti rappresenta il nucleo centrale della vita devozionale, e coloro che la praticano con purezza e fervore sviluppano l’espressione pura dell’Amore per Dio.

E'' un percorso per tutti
La Bhakti può essere praticata da ogni categoria di persone.
E’ un percorso più facile per coloro che già hanno sviluppato un livello di coscienza evoluto, che sono portatori di sentimenti nobili e che sentono l’impellente impulso ad amare in una modalità pura. Qualsiasi amore mondano risulta riduttivo ai loro occhi e cuori, insufficiente per contenere il loro slancio d’Amore, tanto da ricercare un contenitore più ampio, immenso e che solo il rapporto con Dio può soddisfare.
La Bhakti non è da considerarsi come qualcosa di esotico, irraggiungibile. I migliori santi cristiani, islamici, i migliori profeti della Bibbia e della tradizione ebraica, assieme a tante sante persone di qualsiasi altra tradizione, hanno conosciuto la Bhakti. Quest’amore divino è un bisogno impellente dell’essere umano evoluto.
Quando si superano le barriere dell’egoismo, la visione si trasforma da ristretta e offuscata, a causa degli istinti e dei condizionamenti, ad ampia, nitida e lungimirante, permettendo di vedere e considerare l’insieme di valori elevati della vita che altrimenti sfuggono. E’ in quel momento che si sviluppa un anelito incontenibile d’Amore, un sentimento puro che si espande superando ogni barriera culturale, ogni chiusura e pregiudizio di specie, di razza e di classe, un sentimento così profondo e intenso da divenire una modalità di vita.
Per chi raggiunge questo livello di evoluzione spirituale, la vita appare essere fatta per dare e ricevere Amore, mentre senza cogliere quest’opportunità, la vita diviene sbiadita, insulsa, priva di gioia e di senso.

Conduce alla scoperta della Felicità e dell'Amore
Nella via della Bhakti, l’Amore è il sentimento più elevato cui si può accedere, ma per sperimentarlo in tutta la sua purezza deve essere emendato da tutte le distorsioni che vi sono incrostate come conseguenza delle nostre scelte inopportune.
Come l’oro estratto dalla miniera deve essere separato dalla torba, attraverso un trattamento che lo restituisca alla sua purezza originaria, così anche il sentimento dell’essere umano.
La vita è fatta per amare ed essere amati, questa è l’aspirazione suprema di chiunque; ma spesso questo bisogno irrinunciabile è espresso in modo distorto, a causa dei residui tossici e dei condizionamenti che ammorbano il campo psichico.
Tutti ricercano la felicità. Ma se non si conosce se stessi nel proprio rapporto con Dio non si può conoscere la felicità, e la scoperta di sé coincide con la scoperta della felicità più intima, interiore. Una persona è felice nella misura in cui ha realizzato se stessa sul piano spirituale, perché la felicità è una funzione essenziale e inalienabile dell’anima.
Il sentiero che conduce alla felicità inevitabilmente s’incontra con la scoperta di sé e di Dio.

 

Matsyavatara das (Marco Ferrini)

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