Tu ancora vivi nei tuoi insegnamenti!
Oggi è la ricorrenza dell'apparizione di Bhaktivinoda Thakura (1838-1914), un grande santo vaishnava la cui opera è stata decisiva per la diffusione del movimento della Bhakti nel mondo.
Storicamente parlando è un uomo di due secoli orsono, ma la sua modernità è ancora oggi un dato di fatto, sotto gli occhi di tutti coloro che hanno approfondito lo studio delle sue opere. L’impronta che egli ha dato alla civiltà vaishnava è tutt’oggi da considerarsi attuale, e non solo: innovatrice.
Kedarnath Datta, questo il suo nome originario, nacque nel 1838 in una famiglia benestante che viveva nel distretto di Nadia, nel Bengala occidentale.
Studiò presso lo Scottish Church College di Calcutta, divenendo esperto conoscitore della religione e filosofia occidentali e nel 1861 cominciò ad operare come magistrato per conto della corona britannica.
Kedarnath Datta apparteneva infatti a quella classe sociale allora conosciuta come Bhadra-loka. La British Administration, per organizzarsi in India in pianta stabile, aveva messo in atto un'opera di conversione religiosa di massa che andava di pari passo con l'egemonizzazione a livello politico e in quest'ottica il governo inglese offriva l'accesso a cariche amministrative, istituzionali e dirigenziali agli indiani che si convertivano.
Quando fu vicino ai quarant'anni, Kedarnath Datta, capo di una famiglia numerosa con dieci figli, in uno spostamento di lavoro incontrò in un villaggio indiano un gruppo di santi vaishnava, il cui leader spirituale lo colpì e affascinò talmente che cominciò ad appassionarsi ferventemente alla Bhakti e a ricercare assiduamente la compagnia dei vaishnava, memore anche dell'educazione e degli insegnamenti ricevuti dalla famiglia. Venendo a conoscere e apprezzando la figura di Shri Caitanya Deva, Kedarnath Datta si mise alla ricerca della Caitanya Caritamrita, grande opera che ai tempi era andata praticamente dispersa; così da una comunità di sadhu recuperò il manoscritto sanscrito e incaricò alcuni brahmani di tradurlo.
Fece così uno studio sistematico delle opere vaishnava e iniziò a praticare la Bhakti con fervore. Presentava il Bhagavata Purana come il più grande monumento della Bhakti vaishnava, la Bhagavad-gita come una mirabile opera spirituale con basi profondamente scientifiche, con una conoscenza perfetta dell’uomo e del cosmo. Cominciò anche a tenere conferenze sulle opere e sulla civiltà vaishnava, con un linguaggio moderno, penetrante, forte, travolgente, ed infine nel 1880 incontrò Jagannath das Babaji, grande santo vaishnava, dal quale ricevette l’iniziazione spirituale. Il titolo di Bhaktivinoda Thakur gli fu conferito nel 1886, in occasione del quattrocentesimo anniversario dell'apparizione di Shri Caitanya Deva.
In quell'anno, con la guida del suo maestro spirituale e sulla base delle indicazioni presenti nei testi sacri, Bhaktivinoda Thakur aveva scoperto a Mayapur il luogo di nascita di Sri Caitanya Mahaprabhu, come poi comprovarono accurate indagini storiografiche che egli stesso fece avvalendosi di antiche mappe.
Bhaktivinoda Thakur parlava Bengali, Sanscrito, Inglese, Latino, Urdu, Persiano ed Oriya. Iniziò a scrivere libri all'età di dodici anni e continuò a farlo fino agli ultimi momenti della sua vita in questo mondo, dando alla luce un centinaio di testi meravigliosi sulla spiritualità Vaishnava, tra i quali Harinama Cintamani, Tatva Viveka, Jaiva Dharma. È stato principalmente grazie ai suoi scritti e alla sua attività di diffusione degli insegnamenti di Shri Caitanya Deva che la tradizione vaishnava, ai tempi oscurata da falsi rappresentanti, riguadagnò onori e credibilità e il legittimo riconoscimento del suo immenso valore. Le narrazioni dello Shrimad Bhagavatam, che dall'intelligentia britannica erano etichettate come “fancies stories”, ovvero “racconti stravaganti”, tornarono a rifulgere – sempre grazie a Bhaktivinoda Thakur - nel loro più alto significato teologico e spirituale.
La sua opera di trasmissione della Bhakti, anche attraverso la sua prolifica attività di scrittore e commentatore dei testi sacri, fu di importanza tale che gli valse il titolo di “settimo Gosvami”, con riferimento a quei Gosvami che erano stati discepoli diretti di Shri Caitanya Deva.
Grazie alla sapiente erudizione, all'ampiezza di vedute e all'ingegno di Bhaktivinoda Thakur, le grandi opere della Bhakti vennero esposte, commentate e insegnate, per la prima volta anche in inglese, con un linguaggio e un'apertura intellettuale che le pose efficacemente in dialogo con il mondo e la cultura occidentale e ne favorì significativamente la diffusione. Soprattutto è stata la visione di Bhaktivinoda Thakur che ha permesso che ciò si realizzasse, il suo comprendere ed esporre la Bhakti nei suoi principi essenziali e universali, in una modalità che ha anticipato i tempi e che oggi per certi aspetti potremmo definire “interculturale”, nel senso più costruttivo e ampio del termine.
Straordinariamente attivo nel mondo, marito e padre responsabile di 10 figli, tra i quali Bhaktisiddhanta Sarasvati che divenne in seguito il maestro spirituale di Shrila Bhaktivedanta Svami Prabhupada, Bhaktivinoda Thakur è stato fulgido esempio di grande personalità che ha compiuto perfettamente i propri doveri nel varna-ashrama-dharma, al contempo portando avanti e realizzando una missione spirituale di importanza mondiale, che ha segnato la storia non solo della tradizione vaishnava ma di tutta l'umanità, offrendo ispirazione ideale e strumenti pratici per riscoprire e vivere nel qui ed ora l'universalità dell'amore divino, Bhakti.
Concludiamo citando un bellissimo verso che Shrila Bhaktivinoda scrisse nel 1871 per il samadhi di Shrila Haridasa Thakura, di cui ricorre domani l'anniversario della scomparsa.
“Si sbaglia chi pensa che i vaishnava muoiono, quando tu ancora vivi nei tuoi insegnamenti!
I vaishnava muoiono per vivere, e mentre vivono diffondono il nome divino ovunque!"