La goccia che scava nella roccia
Carissimo Maestro, stamane il Tuo post mi ha veramente, profondamente commossa. Non parlo di lacrime facili, sparse, a volte sul nulla."Ripiegamenti" su noi stessi. Automedicazione, quando va bene. Quando va peggio, autocommiserazione. Lacrime di coccodrillo. Perfettamente inutili e odiose anche a se stesse, perchè l'ipocrisia davvero ci allontana da ogni luce.
In questi anni, da quando ancora non so, quale " coincidenza" felice abbia voluto portarmi a Te, e esattamente allontanarmi da me stessa, da tutto ciò che fino a quel momento io ero stata ( ma chi ero stata... e cosa...). Ancora oggi me lo chiedo. Non so rispondere. Neppure ha più importanza. Ma da quel giorno, presente o assente, mai ho smesso di ascoltarTi. E questo ascolto attento, goccia dopo goccia, ha scavato nella roccia. Forza della parola! Ed oggi, ancora, sentirTi così colmo di desiderio e di gioia di dare, ma nello stesso tempo interrogandoTi sulla motivazione e sulla qualità del Tuo dare: perchè non c'è " dare" senza l'Umiltà. Oh Maestro, questa è la più grande delle Tue lezioni, davvero La Lezione! L'insegnamento conclusivo: essere umili, la più grande delle conquiste! Essere umili è punto d'arrivo. E da deserti, quali siamo, diventiamo humus fecondo, per il Volere di Dio.
Umiltà e accettazione vanno di pari passo. Ognuno ha certo la sua annunciazione. Ma chi l'ascolta? La gente ordinariamente pensa che Umiltà sia sottomissione, passività, in qualche modo "inferiorità". Ma non sta scritto: " Beati gli umili e i puri di cuore", e ancora "Gli ultimi saliranno al regno dei Cieli"? Dunque Umiltà è Virtù per ogni religione, ma quel che non si dice è che essa è azione, azione per eccellenza: dono! Dono incondizionato, totale, consapevole, gioioso! Chi sceglie di dare, non può che dare: questa è la sua via. Umiltà è Volontà, ferrea, costante. E alla fine costante, dolcissima resa all'Amore. Chi ha nel cuore questo Amore porta luce alla vita di tutti! Così, oggi, Maestro, siamo noi a doverci chiedere: ma cosa abbiamo mai capito, quanto la nostra anima ha saputo spogliarsi di ogni orpello, e cosa abbiamo fatto, cosa abbiamo donato? Se la vita è il dono, sappiamo farci pane da distribuire?
E conosciamo davvero- e non su carta - la differenza fra l'inchinarsi ed il prostarsi?
A che punto siamo, quanto ha scavato la Tua goccia? Maestro caro, stasera è nostra la domanda. Moltissime persone avranno modo, attraverso la raccolta dei Tuoi audio di riflettere, commentare... Confrontare ciò che, con tanto Amore, spieghi: nel proprio cuore, in se stessi, o con altri. Tu lasci il Tuo lavoro libero, e vivere di vita propria. Ma quello che mi sento di dire è che bisogna avere un certo stato di coscienza, per potersi anche solo avvicinare a tutto ciò che dici. Bisognerebbe forse inserire in copertina un'avvertenza: "Attenzione, questi ascolti possono modificare la vostra vita!"
Bisogna essere pronti al viaggio, Shriman Matsyavatara Prabhu, per ascoltarTi davvero. Bisogna essere pronti al cambiamento. E' un percorso, un lavoro anche irto di spine. A volte, invece, così luminoso che puoi solo piangere. Ma sono tappe. Solo tappe di un cammino dove Tu, caro Maestro, stai sempre molto, molto avanti, spiegando ciò che deve essere esperienza. Col Tuo esempio.
E mentre Ti scrivo queste cose, Shriman Matsyavatara Prabhu, ricordo come a Firenze, in Palazzo Vecchio, nell'attimo in cui, dopo una conferenza strabiliante, la sala gremita di gente applaudiva. E Tu, ringraziando, le mani unite in segno di saluto, Ti sei prostrato, davanti a tutta quella gente attonita: ed è sceso il Silenzio, E c'eri solo Tu, insieme alla nostra commozione. Insieme a quella certezza che il mondo cerca, ed ha bisogno della Parola Amore.
Il più caro saluto Maestro,
con sincera ammirazione,
Liliana