Bhagavad-gita, il canto del Signore glorioso

"Questo lavoro è ispirato al mio Maestro A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, le cui traduzione e spiegazione della Bhagavad-gita ("La Bhagavad-gita così com'è". Traduzione di Bhaktivedanta Swami Prabhupada. Ed. The Bhaktivedanta Book Trust 2008) son state il fondamento della mia analisi in chiave prevalentemente psicologica, antropologica ed interculturale, che al mio Maestro dedico e offro con profonda stima ed eterna gratitudine.

Tale studio nasce da un'esigenza in particolare che ho riscontrato in maniera forte sin dai primi corsi accademici che ho tenuto a partire dalla seconda metà degli anni '90 presso l'Università di Siena, dedicati a studi comparati tra la tradizione filosofico-religiosa orientale indovedica e quella occidentale.

L'esigenza suddetta coincide con la comprensione dell'assoluta necessità che abbiamo, sul piano accademico ma ancor prima sul piano umano, di favorire un esteso, profondo e proficuo dialogo e un'arricchente integrazione tra le conoscenze e le esperienze di Oriente e Occidente, gettando un ponte che possa unire le più grandi e nobili espressioni del pensiero e della spiritualità di tutti i tempi e di tutte le culture.

Questo soprattutto vuole dunque essere il senso e lo scopo di questo mio contributo alla divulgazione della sapienza di valore universale contenuta nella Bhagavad-gita, affinché possa essere sempre vicina all'anima al cuore di ogni sincero ricercatore che, oggi come ieri, ad Est come ad Ovest, si pone in cammino verso la sua meta realizzativa di eternità, sapienza e beatitudine.

In questo lavoro di lettura integrale e commento della Bhagavad-gita, ho voluto conservare il mezzo proprio della tradizionale trasmissione orale – la voce - per valorizzare i contenuti dell'opera in uno scambio dinamico, ricco e stimolante, rispondendo alle domande di centinaia di persone che, nell'arco di tre anni e mezzo, hanno partecipato ai nostri seminari in cerca di risposte, soluzioni, intuizioni e conoscenze da praticare nel quotidiano. Così la Bhagavad-gita si è rivelata man mano opera viva e verace, che è entrata nelle nostre vite, che le ha modellate e forgiate, non astrattamente ma nel concreto, mentre ognuno si è trovato sul proprio “campo di battaglia” alle prese con le proprie lotte interiori nelle molteplici e variegate vicissitudini esistenziali, ma libero di fare le proprie scelte secondo le proprie rinnovate comprensioni.

In questa prospettiva che fa risaltare il rapporto tra contemporaneità e tradizione e contribuisce in maniera significativa al dialogo interculturale tra Oriente e Occidente, la Bhagavad-gita si riconferma sovrana scienza del vivere che si può applicare qui ed ora per risolvere le problematiche degli individui e quelle più complesse della società, permettendo l'armonizzazione dei contingenti bisogni di Terra con le irrinunciabili istanze di Cielo, fino all'esperienza di piani superiori di realtà e alla realizzazione del Divino in un rapporto d’amore tra l’uomo e Dio, tra l’individuo, l’ambiente e tutte le creature (Bhakti)".

Matsyavatara dasa (Marco Ferrini)