Come ridurre le oscillazioni mentali
E' iniziato il seminario sul diciottesimo capitolo della Bhagavad-gita tenuto dal nostro Maestro, Shriman Matsyavatara Prabhu. Oggi intraprendiamo con entusiasmo e speranza questo studio. Che purifichi il cuore, la mente, l'intelletto. Che incrementi la nostra visione, il nostro desiderio e la nostra capacità di esseri liberi. Liberi di essere, finalmente, noi stessi...
Shriman Matsyavatara Prabhu (Marco Ferrini):
“Nella Bhagavad-gita studieremo valori luminosi di natura eterna ed assoluta, ma scopriremo anche come individuare concetti deformati e deformanti, frutto di condizionamenti, e anche questo è importante e benefico: che vadano a pezzi le illusioni, le presunzioni, le falsità prodotte principalmente dalla nostra identificazione con le strutture della materia. Quando cadono queste identificazioni non restano delle rovine ma dei monumenti luminosi, scintillanti, fari che ci orientano in tutte le vicende della vita umana.
L'esistenza incarnata oscilla tra fascinans e trementum, tra inquietudine e beatitudine, tra sofferenza e gioia. Quando desideriamo spostare tutta la nostra attenzione, intuizione e comprensione sull'aspetto luminoso, non raramente si manifesta l'ombra che ci vuole assalire e fuorviare, e allora più che mai dovremmo lottare per contrastarla, fiduciosi che ogni conquista che riusciamo a fare su questo sentiero rimane una vittoria per sempre, un capitale di consapevolezza che ci aiuterà in ogni momento della vita.
Con una comprensione strutturale degli insegnamenti della Bhagavad-gita e la loro pratica nella vita quotidiana, a prescindere dal nostro stato mentale, sia quando si è sotto l'influenza dell'entusiasmo che quando si è soggetti alla melanconia, sia nel dolore che nel piacere, nell'apparente fortuna o sfortuna, potremo riuscire gradualmente a ridurre quelle oscillazioni tra fascinans e tremendum, tra euforia e depressione, tra luce e tenebre che contraddistinguono l'incarnazione. La pratica spirituale, se è costante, progressivamente riduce l'ampiezza, l'intensità e la frequenza delle oscillazioni mentali e sempre più permette di entrare in quella dimensione di beatitudine che è reale, concreta, eterna, anzi: la Bhagavad-gita ci dice che essa è l'unica realtà e concretezza”.