Skip to main content

Un'esperienza indimenticabile - Parte I

Matsyavatara dasa - Marco Ferrini

Le settimane seguenti alla dipartita del mio unico amato figlio Madhavananda das, sono state per me fonte di sofferenza acuta e continua, ma Sri Krishna, il Signore Supremo, mi ha donato la comprensione che questo passaggio difficile e doloroso della mia vita, questa crisi profonda in cui stavo sperimentando “l’amore in assenza dell’amato”, poteva diventare una grande opportunità di realizzazione spirituale e di unione con Madhavananda ad un livello più elevato e puramente trascendente.
Sentivo il bisogno di compiere un serio lavoro di riarmonizzazione interiore, ma dubitavo che in questa circostanza avrei potuto farcela da sola, trovando quella forza spirituale necessaria per accettare la realtà di questa perdita prematura ed elaborarla con gli occhi degli Shastra.

Nella vita spirituale non funziona il “fai da te”, non possiamo auto-esaminarci e correggerci da soli, senza il sostegno e la guida del Maestro Spirituale, dei devoti e del Signore dei nostri cuori, Sri Krishna. Non esistono parole per esprimere la mia gratitudine verso i miei confratelli, consorelle, devoti e amici che, dal tempio di Sri Sri Radha Ramana, da tutta Italia e da tutto il mondo, mi hanno inviato tanti messaggi di affetto e sostegno spirituale a beneficio dell’anima immortale di Madhavananda das e di conforto per me. Così, quando il mio caro confratello Matsyavatara Prabhu e sua moglie e mia cara consorella Manupatni devi dasi, che nell’ultimo anno ci sono stati tanto vicini, mi hanno invitato a partecipare al seminario del “Centro Studi Bhaktivedanta” : “Il coraggio di amare”, uno studio approfondito degli shloka dal 23°al 49° verso del capitolo 18°della Bhagavad-gita, ho accettato quest’opportunità con profonda gratitudine. Il seminario si sarebbe tenuto a Rimini dal 27 dicembre al 3 gennaio.
Nell’introduzione della “Bhagavad-gita così com’è”, Srila Prabhupada espone che come Arjuna, anche noi siamo immersi nell’angoscia a causa dell’esistenza materiale e se applichiamo gli insegnamenti della Bhagavad-gita, abbiamo la possibilità di liberarci da tutte le sofferenze e le ansietà della vita. Così, convinta che la conoscenza sublime che Sri Krishna rivela nella Bhagavad-gita mi potesse essere di gran sollievo e di luminoso rifugio, ho partecipato a questa esperienza illuminante con gratitudine ed entusiasmo, componenti che ci permettono di raggiungere dei traguardi e conquiste in vista della realizzazione spirituale.
Al mio arrivo al seminario, ovviamente il mio stato d’animo non era dei migliori: mi sentivo inadeguata e bisognosa di aiuto. Matsyavatara Prabhu , Manupatni Mataji e tutti i devoti presenti mi hanno accolta con grande empatia, facendomi sentire a mio agio. Nel corso dei giorni, quel vuoto che all’inizio mi opprimeva, è andato colmandosi grazie alle loro manifestazioni di affetto, supportate da una consapevolezza profonda e sentita.
Sono stata piacevolmente colpita nel constatare come i devoti del Centro Studi Bhaktivedanta abbiano organizzato con attenta cura questo evento in una struttura alberghiera, che per l’occasione è stata trasformata in un luogo favorevole alla crescita interiore. Tutti hanno apprezzato il prasada di ottima qualità, cucinato con devozione dall’instancabile Manupatni Mataji e dal suo gruppo di devoti dedicati a questo prezioso servizio.
Tra gli aspetti significativi di questa esperienza, ricordo con gioia il programma spirituale del mattino, offerto alle Divinità di Sri Sri Radha Govinda deva (adorate dalla famiglia di Matsyavatara Prabhu dal 1977) e al Guru puja di Srila Prabhupada. Anche gli ospiti che per la prima volta si accostavano a questa nuova dimensione spirituale, venivano attratti dalla dolcezza che tale atmosfera emanava.
Ogni sera gli ospiti venivano intrattenuti con programmi culturali di poesie e canti Vaishnava, rappresentazioni teatrali ispirate a storie dei Purana, anch’esse strumenti di grande comunicazione. Il pomeriggio del 29 dicembre, si è svolta una cerimonia toccante di “benvenuto” alle Divinità di Sri Sri Gaura Nitai, che sono state affidate ad una coppia di bravi devoti. Tale cerimonia è stata dedicata in onore di Caitanya Nitai das (padre di Matsyavatara Prabhu, dipartito il 29 novembre 1983) , di Madhavananda das e di un caro amico del Centro Studi Bhaktivedanta. E’ da notare che Caitanya Nitai das e Madhavananda hanno lasciato questo mondo materiale nello stesso giorno, il 29 novembre.
In quest’occasione Matsyavatara Prabhu ha sottolineato i benefici spirituali che si possono ottenere, assistendo con partecipazione a questa cerimonia. Dato che l’argomento è stato trattato in modo molto vasto, ho scelto alcune parti che mi sono sembrate più rilevanti. Nella lezione introduttiva al seminario, Matsyavatara Prabhu ci ha esortati a predisporci in maniera aperta per beneficiare al massimo di questa esperienza che ci permette acquisizioni intellettuali , ma soprattutto maturazioni spirituali.
"La Bhagavad-gita ci fornisce una scienza della consapevolezza che ci consente di imparare l’arte del discernimento e comprendere quali sono gli impulsi che provengono dalla nostra vera natura e quali i condizionamenti".
Attraverso gli shloka dal 23° al 49°, riusciremo a dare risposte sensate a domande che ci facciamo la notte o in quei momenti in cui perdiamo le certezze che il nostro ego di giorno, mascherato da persona potente ci impone. Ma quando si toglie la maschera in notti insonni o quando deve affrontare un lutto o un tradimento o un dolore lancinante, ecco che la Bhagavad-gita ci viene subito in aiuto e quel dolore lancinante diviene poco più che una scottatura. Quella nebbia si schiarisce e scopriamo che di niente dobbiamo aver paura se siamo ben centrati. Dunque l’importante è tornare al centro. Non ci arriveremo seguendo gli impulsi, i capricci della mente.
L’attaccamento produce sofferenza perché ci attacchiamo a forme e nomi che non hanno consistenza ontologica: “Vasudeva bhagavati…”.La sapienza e il distacco ci permettono di veder apparire e scomparire cose da questo mondo senza esserne turbati. Veder scomparire persone con le quali abbiamo condiviso così tanto, non è semplice. Questi shloka della Bhagavad-gita ci danno strumenti per superare queste prove, non per evitarle perché è impossibile evitarle. Per chi nasce la morte è certa e per chi muore è certa la nascita.
Dobbiamo imparare a riconoscere le nostre caratteristiche per evitare eccitazione e smarrimento, entusiasmi basati sul nulla, su ciò che non è reale, evitare illusione e delusione.

CONTINUA NEL PROSSIMO POST

                                                                                      di Citrarupini Devi Dasi

 

 

Questo sito è gestito dai discepoli di Shriman Matsyavatara dasa Prabhu. Vi puoi trovare audio MP3, foto, video, articoli, memorie e riflessioni del nostro Guru Maharaja e di noi discepoli. Se vuoi collaborare ed aiutare a migliorare questo servizio, ti preghiamo di contattarci!

Copyright © Matsyavatara.com, tutti i diritti sono riservati. Informativa sulla Privacy e Cookies