Una relazione responsabile
Di recente, mi sono soffermata a pensare a una frase rivoltami da Shrila Gurudeva, in circostanze diverse e a distanza di breve tempo; ogni qualvolta Egli esprime lo stesso invito in modo ripetuto, vuol dire essere giunto il momento di riflettere e apprendere.
“Il Maestro Spirituale non ha la bacchetta magica, non fa miracoli e non fa il lavoro al posto di coloro che necessitano d’aiuto”.
Stessa risposta a domande simili, per quanto cambiassero tempo, luogo e circostanza. Il mio desiderio era comprendere come offrire aiuto a persone care, che vedevo sofferenti e che sentivo poter beneficiare del tocco della parola di Shrila Gurudeva. Avevo perso di vista un elemento fondamentale: la predisposizione.
Se non vi è una domanda d’aiuto consapevole, se non vi è apertura e desiderio di accettare, ascoltare e comprendere, non può esservi alcun intervento esterno efficace.
La predisposizione sta nella volontà di osservarsi interiormente, in profondità, affrontando le proprie ombre, le proprie dipendenze, le proprie paure e nel saper riconoscere la reale causa della sofferenza, così come la propria responsabilità nel determinare tale grado di afflizione. Spesso scivoliamo nel ruolo della vittima, identificandoci nel dolore, nella rassegnazione, nell’angoscia al punto di chiuderci e isolarci, ritenendo gli altri incapaci di comprendere, se non partecipi del nostro stesso patimento e smarrimento. O peggio, adducendo ogni responsabilità all’esterno e dipingendo il mondo come nemico e la vita una battaglia cruenta alla sopravvivenza, dove disperazione e desolazione tiranneggiano. Vincono nel momento stesso in cui noi ci lasciamo sopraffare.
Ma da dove attingere la forza per reagire?
Dalla conoscenza, che passa attraverso l’educazione che riceviamo dal Maestro Spirituale. Dalla fiducia, dalla speranza e dall’ispirazione, che nascono, crescono e maturano nel rapporto con il Guru.
Dall’Amore.
Il Guru insegna il coraggio di amare, aiuta a riscoprire la bellezza nel sviluppare l’amore, un Amore divino, l’Amore per Dio. Una qualità d’Amore puro, diverso dal sentimento egoico che abbiamo già sperimentato nella vita, fonte di gioia quando si presenta e di dolore quando svanisce…
Un amore inesauribile, che si fonda su lealtà, stima, fiducia, che dona vigore e desiderio di relazioni autentiche, di concreta partecipazione, con l’anelito di offrire il meglio che possiamo dare, scoprendo di non averlo esaurito, perché in realtà è ancora da esprimere.
Prima di sviluppare tale sentimento, è necessario un processo di trasformazione, di purificazione. E’ un’operazione lenta, graduale, è un’elevazione del piano di coscienza, è un processo alchemico in cui il nostro dramma può essere trasceso e sublimato, sulla spinta dell’ispirazione.
Non è un miracolo. Non è una magia.
E’ un atto di consapevolezza. Lo possiamo solo incoraggiare.
Grazie, Shrila Gurudeva, per l’ala che offri nello spiccare il volo.
Vostra umile servitrice, bhn. Barbara