Relazioni: Inferno, Purgatorio o Paradiso?

Quanto sono importanti le relazioni nella nostra vita?
Potremmo dire che di relazioni si vive, ma di relazioni anche si muore.
La differenza da cosa è data?
Da questioni di compatibilità caratteriale o psicologica, dalle cosiddette affinità elettive, dalla nostra predisposizione o da cos'altro ancora?

Sabato 10 novembre, nella conferenza che Shriman Matsyavatara Prabhu ha tenuto a Milano presso l'Auditorium Ca' Granda, e ieri nell'evento che si è svolto nella suggestiva Sala San Cristo, presso il Centro Saveriani, abbiamo potuto approfondire questa tematica così importante per il nostro benessere, e non solo.

Le relazioni – se vissute in maniera evolutiva, qualunque esse siano - possono farci realizzare il senso della vita, oppure portarci a perderlo fino a farci gridare di dolore, finanche a rinnegare la vita stessa.
Solo se viviamo le nostre relazioni nella prospettiva dell'eternità, possiamo armonizzarle, renderle costruttive e fonte di evoluzione e felicità.

Ma cosa vuol dire “vivere le relazioni nella prospettiva dell'eternità”?

Ecco una delle domande che uno dei partecipanti alla conferenza di Milano ha posto a Guru Maharaja.
Erano presenti oltre 200 persone. Eppure eravamo tutti raccolti all'unisono nell'ascolto. Eravamo non soltanto fisicamente vicini, ma uniti gli uni agli altri nella ricerca, nella condivisione, nell'anelare ad una dimensione di vita più evoluta.

Ma ritorniamo alla domanda posta da uno di noi. E' attraverso il rispetto del dharma, l'ordine divino che è inscritto nel cuore di ciascuna creatura, e coltivando l'autentico ed elevato spirito di sacrificio, yajna, che possiamo imparare a vivere le relazioni nella prospettiva dell'eternità. Così ci ha spiegato Shriman Matsyavatara Prabhu, approfondendo questo tema nelle sue molteplici applicazioni pratiche. E ci ha parlato non solo con la più alta ragione, ma con il cuore.
Il cuore ha parlato. Il cuore ha ascoltato.

“Tutte le conflittualità o problemi relazionali nascono sostanzialmente dalle pretese.
Ma perché non dobbiamo pretendere nulla dagli altri?
Perché quando sviluppiamo la giusta visione di noi stessi e delle cose, comprendiamo che abbiamo già avuto tutto dalla vita.
Quel che la vita ci offre è già il meglio per ciascuno di noi, sempre, se solo noi lo sappiamo affrontare, elaborare ed anche trasformare in un'opportunità evolutiva.
Ecco che abbandono fidente e proattività consapevole si coniugano perfettamente, costituendo l'unico autentico sublime elisir della felicità.

Le aspettative rigide sono invece prodotte dai nostri pregiudizi e attaccamenti egoistici e producono sofferenze a catena.
Liberandoci da esse possiamo gradualmente imparare a volare e ad essere felici senza condizioni, perché non dipendiamo più passivamente da ciò che avviene all'esterno a noi”.

Ieri, in una Chiesa bellissima, tutta affrescata con volte a crociera, definita la Cappella Sistina di Brescia, Guru Maharaja ha approfondito il tema dell'armonia nelle relazioni attraverso ulteriori stimolanti prospettive, applicando gli insegnamenti della Krishna-Bhakti alla risoluzione di problematiche che attanagliano la società in maniera trasversale.

“Ognuno di noi si differenzia dagli altri a più livelli, non soltanto in termini biologici ma anche psicologici, poiché ognuno è l'esito delle proprie scelte di vita, eppure tutti abbiamo in comune la stessa matrice spirituale, originariamente costituita di sapienza, immortalità e beatitudine (sat-cit-ananda).

In questo eterno viaggio che è la vita, in cui l'incarnazione attuale costituisce solo una tappa, alcuni sono portatori di soluzioni, di serenità, di armonia, mentre altri tendono ad esprimere soprattutto collera, insoddisfazione, conflitti interiori, lacerante senso di colpa.
Quest'ultimo, tra tutti i complessi, è quello che produce più danni. Il complesso di colpa induce senso di inadeguatezza, vergogna e complesso di inferiorità, fino ad ingenerare un'aggressività verso l'esterno che è espressione di una compensazione malsana che la persona ricerca per far fronte alle proprie paure e sfiducia in sé”.

Questi saranno alcuni dei temi che Guru Maharaja approfondirà nel corso del Seminario del 24-25 novembre a Paderno d'Adda, al quale le due conferenze di Milano e Brescia introducevano e che sarà un'ulteriore straordinaria occasione per guardare dentro noi stessi, fare ordine e chiarezza e acquisire gli strumenti per superare le tante prove che la vita ci pone di fronte per favorire la nostra elevazione e il nostro vero bene.