Il temuto predominio delle "Macchine" sull'Uomo
Cari devoti,
i miei omaggi, glorie a Shrila Gurudeva e a Shrila Prabhupada.
Qui di seguito il racconto di Shrila Gurudeva relativamente ad un sogno che ha fatto durante lo scorso Seminario all'Isola d'Elba, con a seguire una sua riflessione molto interessante sui rischi del predominio delle macchine sull'uomo, della prakriti sul purusha, del ragionamento sull'intuizione spirituale.
Con affetto,
vostra servitrice,
Madhavipriya dasi
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1 Gennaio 2011, ore 5,00 ca, "Il sogno"
Inficiando e facendo venir meno il programma assunto, il nostro mondo di "certezze relative" crolla, come un castello di carte. La nostra psiche si blocca, va in tilt, e si azzera. Lasciando disorientati, in un vuoto spaventoso per la minaccia incombente.
Nel sogno X è grigia, intristita e rassegnata: mi dice che il suo rapporto di coppia non va, è in crisi. Le chiedo il perché ma, ascoltandola, non mi appare convincente, quanto piuttosto condizionata da un certo "ragionamento" impersonalistico.
Nel sogno, altra scena, scollegata dalla precedente, Y mi "dimostra" che non possiamo procedere verso la soluzione di un certo problema (d'identità) che gli ho posto perché è venuto meno il programma di supporto. E, senza quel programma, mi dice, tutte le domande, in particolar modo quelle sul senso ultimo della vita, vengono rimandate al mittente. Insomma, chiedo io: ciò che è ontico, è fuori dalla portata delle macchine?
Lui mi risponde: no, ma per sapere necessitiamo di un soft, che al momento però non abbiamo.
Rifletto un po', poi rispondo: ma chi è la casa produttrice di questo soft? Y non ricorda.
Riflessione
Il tanto temuto sorpasso delle "macchine" rispetto all'uomo avviene per la sempre crescente tendenza a favorire il ricorso alle statistiche - e al ragionamento - piuttosto che al sentire umano e all'intuire divino. L'uomo perde in tal modo la sua individualità, divenendo sempre più un numero del sociale, governabile ricorrendo alle statistiche.
In tal modo, nei casi in cui è richiesta una scelta personale coraggiosa e impegnativa, l'uomo, disabituato com'è a far riferimento a se stesso, invece di ricorrere alla intuizione profonda e spirituale, ricorre alla statistica e, per decidere, da questa dipende. Dopodiché elabora un "ragionamento", tutto viziato da quegli stessi dati.
Il vizio dell'uomo contemporaneo è il privilegiare il ragionamento basato sull'esperienza rispetto all'intuizione basata sulla meditazione e la preghiera. Il ragionamento appare più scientifico e per motivi antropologico-culturali ciò può essere comprensibile, ma dovremmo anche sapere che apre altresì un baratro tra l'uomo e se stesso: tra le due parti (Terra e Cielo) di cui l'uomo incarnato è costituito.
Morale: poiché l'uomo incarnato è costituito da entrambe le suddette parti: quella di Terra (prakriti), soggettivistica e relativistica, limitata dal tempo e dallo spazio; quella di Cielo (purusha), ontica, assoluta, e perciò di natura spirituale essenziale, indivisibile, atemporale, aspaziale, per la risoluzione dei propri problemi di fondo, egli dovrebbe procedere ricorrendo sì al ragionamento, ma solo dopo che è giunta l'illuminazione interiore, quella della fede, shraddha. Non certo la fede cieca o dogmatica, ma lo stato e la visione percepiti dal cuore. Procedendo alla rovescia, la parte "macchina" dell'uomo - la prakriti, attraverso i suoi guna - in nome della dea ragione, dominerà incontrastata la personalità di chicchessia.
Matsya Avatara dasa