Shri Nrisimha Mahotsava: Giustizia e Perdono
Care devote, cari devoti, omaggi.
Glorie a Shrila Prabhupada. Glorie a Shri Shri Radha-Govinda Deva!
Shri Nrisimhadeva Mahotsava, ki Jaya!
In questa occasione di grandioso buon auspicio, vi ricordo l'importanza di meditare sulla sacra e salvifica ricorrenza di oggi; stavolta lo faccio in maniera singolare, ovvero prendendo spunto da una lettera che ho ricevuto e letto ieri in cui la scrivente manifestava sdegno e sconforto per un recente crimine commesso in India: un marito che ha ucciso a calci la moglie, ai suoi occhi colpevole di essere incinta della terza figlia.
Comprendo lo sdegno suscitato dall'orribile fatto di cronaca, e lo condivido. Il pudore e la pietà non possono farci restare indifferenti né tiepidi di fronte a tanta bestiale brutalità!
Ma sento anche il dovere morale di chiarire alcuni pericolosi aspetti di un sentire diffuso quando certi eventi, balzando agli 'onori' della cronaca, offendono e scuotono l'opinione pubblica.
Dal punto di vista umano, in queste tragiche circostanze ogni sentimento di sconforto e di rabbia appare giustificato ma se riflettiamo, evitando pericolose impulsività del sentire, possiamo pervenire al sentimento di compassione per tutte le vittime e i boia dell'era di kali. Intendo compassione qualificata, frutto di maturo discernimento in cui le vittime e i boia occupano nella nostra coscienza morale posizioni ben precise e diverse fra loro, seppur temporanee all'interno del gioco degli opposti (shuba-ashuba) del karmico scambio dei ruoli.
Discernendo: gli orrori della Inquisizione e della 'caccia alle streghe' non sminuiscono ai nostri occhi il valore del messaggio di Gesù di Nazareth; né le immani catastrofi prodotte dalle ideologie del '900 (nazi-fascismi, comunismi, imperialismi) ci debbono indurre a condannare in blocco popolazioni d'interi Paesi; né le Mafie ci autorizzano a far di tutti gli italiani, i cinesi, i russi un fascio; né a causa di orrendi crimini commessi da chicchessia in qualsiasi parte del mondo dobbiamo condannare civiltà che nulla hanno a che vedere con i criminali che quei crimini commettono, anche quando ad esse, talvolta, dicono d'ispirarsi. Condanniamo fermamente il male, ma cerchiamo di perdonare ed educare i malfattori. Il perdono non è sinonimo d'impunità. Perdonare non contrasta con il fatto che i criminali debbano essere consegnati alla giustizia e, dopo aver avuto diritto ad un giusto processo, se riconosciuti colpevoli, siano condannati secondo le leggi che uno Stato democraticamente si è dato.
Angeli e demoni possono scaturire da dovunque. Il Male, come il Bene, non hanno una collocazione precisa nel tempo e nello spazio. Sono trasversali rispetto a tutto, si possono manifestare in ogni dove e in ogni tempo della Storia. Sul piano umano, sono frutto di scelte individuali; è l'esercizio del libero arbitrio che le determina e, di conseguenza, ci costituisce come malfattori o benefattori a prescindere da dove e come siamo collocati.
Ora, per alleviare il dolore morale che tali fatti suscitano, per cominciare, suggerisco lo studio di Shrimad Bhagavatam, I.I.10. Per poi proseguire con lo studio della stessa opera al VII canto, in cui si narra l'apparizione del Signore nella forma spirituale di Nrisimhadeva (purna-Avatara). Questo evento divino di portata cosmica, narra come il Signore discenda per salvare il Suo puro devoto Prahlada dalla furia omicida del di lui malvagio padre. E' il Bene che trionfa, l'infinita Grazia e Misericordia che si manifestano.
Con affetto, auguri di proficua lettura!
Shri Nrisimhadeva Mahotsava, ki Jaya!
Con affetto,
Matsyavatara dasa